Immagino donne, schiere di donne, con in braccio i loro figli a cui trasmettere il sentimento della vita.
Le immagino fiere e consapevoli del loro saper generare, calme come chi ha la pace dentro e le risposte che mancano in qualcuno.
Le vedo avanzare come un esercito di soldatesse, il sorriso come arma, la gentilezza come chiave universale che apre ogni tipo di porta. I figli aggrappati al fianco di ognuna come animali a cui non manca l'istinto, senza vizi e cose superflue. Il gioco è negli occhi vispi e lo sguardo alla vita attento e non contaminato dal nuovo millennio ormai finito. Madri che hanno conquistato ogni singolo diritto senza combattere ma col silenzio e la determinazione del fare senza sosta, una lotta interiore che non ha lasciato spazio a chi le voleva ai margini facendogli credere altro per convenienza.
Le immagino scalze come quando vuoi sentire la terra da dove vieni sotto ai piedi, l'energia che ti scorre ad ogni passo fatto verso una strada conosciuta.
Così la casa è dove vive una donna, un bambino e un uomo che li ami entrambi.
Che viva per loro, che protegga, che metta in luce e che sia uomo prendendosi cura.
Così è l'amore, il prendersi cura, l'occuparsi di.
E lo immagino a colori.
Come un doppio arcobaleno nel cielo di agosto dopo che le nuvole hanno pianto tutte le loro lacrime di gioia.
