Te li ricordi quei giorni



Te li ricordi quei giorni,
erano ciechi e sordi.
Erano il metro che t’immaginavi
il luogo in cui tornavi,
la misura e il passo delle cose
un bugiardino fatto di istruzioni
che non leggevi mai.
Trovavi tutto senza cercare
ti lasciavi solo trasportare,
gettavi ponti che poi attraversavi
per andare a stanare chi amavi.
Strisciavi accanto al dolore
accoglievi muta i pensieri
non facevi domande
era solo che c’eri.
Qual è il momento in cui hai compreso che ha svoltato il vento,
che le parole hanno abbandonato la nave
che i gesti sono restati dentro.
Hai posato lo sguardo
hai pensato ad altro
hai smesso di farlo.
Ti ricordi quei giorni,
erano ciechi e sordi
ma io la sento ancora la tua mano
raccogliermi i capelli
accarezzarmi piano.