L'isola


Io ci vado all'Isola ogni tanto. La mia anima ci va quando deve stringersi e cantare il rumore del mare. Va quando il frastuono diventa ronzio, quando non capisco più la gente e la gente non capisce me. Ecco, quello è il limite, il confine da non oltrepassare. E me ne vado sull'Isola. Bello quel mare calmo e la luna sul faro. Bella la bocca che sa di sale, il vento lieve che profuma di alghe, l'energia che si respira. Il tempo qui non esiste, il tempo è una nostra invenzione per farci fare un conto alla rovescia. La maledizione di tutti, granelli che scorrono senza fine lungo un sottile passaggio di vetro. Vieni con me, chiudi la porta del tuo inferno. Sai che c'è? C'è che se ti stringi a me ti lascio spazio per ammirare la luna e le sue facce buone. Ora dorme. È bellissima anche addormentata. Prendimi la mano e senti come è calda, anche la tua non scherza. Resta qui ancora un poco, con me. Tanto, la fretta qui non esiste. L'abbiamo chiusa dentro e siamo usciti.