Ego e anima


Le anime che hanno coraggio fanno fatica ma ce la fanno.
Ogni tanto me lo dico come un mantra e capita che lo scriva anche a chi percepisco ne abbia bisogno.
Alle volte parlare direttamente a chi ti muove è curativo.
E non sono le tue gambe ad andare, non è il tuo corpo a fare.
E' la tua essenza che ha la possibilità di scegliere se sbucciare le patate o guardare il tramonto in riva al mare.
Capita di sentirsi in vicoli ciechi, costretti a non voltarsi per poter uscire.
Il nostro ego fa il protagonista di un film tragico.
L'ego pretende attenzione, si vede al centro di un misfatto.
Lui, solo lui, in preda alle miserie della vita con le sue energie basse.
L'ego è una maschera che usiamo per rapportarci con la realtà, ciò che ci illudiamo di essere.
Abbiamo preso tutte le informazioni possibili, le statistiche, le probabilità, e sappiamo per esperienza diretta o non diretta che le cose vanno in un certo modo.
Nutriamo l'ego della sofferenza subìta, dei fallimenti, delle prevaricazioni.
La nostra essenza viene seppellita da qualche palata di dubbi e perplessità, dal sentirsi incapaci, dal non riuscirci, dalla frustrazione.
Prendere contatto con il sè equivale a far abbassare le penne al nostro ego, primo nemico di noi stessi e dei nostri desideri.
Non potremo mai liberarcene, non possiamo, esso sarà la vocina di Lucignolo che potremo contrastare non ascoltando.
Possiamo riconoscerci nei momenti in cui prevale, possiamo osservare le nostre reazioni come fossimo osservatori esterni.
Non è facile ma ci si può esercitare.
Pensiamo solo che tutto ciò che boicotta la nostra riuscita non viene da ciò che possiamo fare credendoci ma da lui, che c'illustrerà tutti gli ostacoli, tutte le difficoltà e renderà il percorso pesante.
Ora lo metto a tacere dicendogli che ce la farò,
che ce la faremo,
che so farcela,
che so trovare le soluzioni.
Come sempre, del resto.
Essere consapevoli è un privilegio in fondo, essere donne poi, un onore.