Una storia nel bosco


Bosco Fontana rappresenta ciò che rimane di un'area ben più vasta anticamente di proprietà dei Gonzaga.
Dal 1921 è dichiarato Monumento Nazionale; da quel momento inizia la tutela dell'area.
L'85 % della riserva è occupata dalla foresta, il rimanente da prateria e una piccola zona umida. La Riserva rappresenta uno degli ultimi relitti di foresta planiziaria della Pianura Padana.
Una mattina, molto presto, mi trovavo lì.
Solo una metà di bosco è visitabile compreso il casino di caccia dei Gonzaga (restaurato non così bene per i miei gusti), che si può chiamare in tutti i nomi fuorchè casino date le sue maestose proporzioni cinquecentesche.
La cosa che più mi è piaciuta sono state le radure, create ad arte come nei boschi celtici, dalle quali si diramavano a raggiera dei sentieroni.
A te non restava che scegliere dove andare, come nella vita.
Una perfetta metafora: imbuchi una strada, quella lì e non un'altra, lì si compie il tuo destino.
E la scegli tu, non il destino. Ma il tuo sentire.
Che ho trovato nel bosco?
Tantissime creature volanti, striscianti, colorate, silenzio e ombra, caldo e la sensazione di non sapere in che secolo mi trovassi.
Troppo bella la sensazione di perdere la cognizione del tempo, finchè è arrivato lui.
Un vecchietto che aveva deciso di tirare le cuoia in modo strepitoso e non chiuso dentro una squallida casa di riposo.
Si era svegliato presto anch'esso ed aveva preso a caso dalla cassettiera di camera sua ciò che secondo lui poteva servire per farsi una bella corsa nel bosco.
Camicia manica lunga ben stirata da cui si vedeva una bella canottiera bianca sotto, pantaloncini azzurri con doppie striscie bianche laterali, calzino nero a metà polpaccio e scarpe ginniche.
Un bel cappellino rosso col frontino completava l'opera.
L'ho adorato.
Prima di tutto perchè correva. Già questo, alla sua veneranda età, era encomiabile.
Poi perchè mi ha dato un senso di libertà assoluta.
Quella era libertà!
Sicuramente avranno cercato di blindarlo in tutti i modi, dal "...e come ti stai vestendo?" al "dove cazzo stai andando con 35° all'ombra nonno??".
M'immagino quel Signore attempato, allontanarsi in bicicletta da casa facendo il gesto dell'ombrello a tutti quelli che, saggiamente, avevano deciso di ostacolare la sua scelta.
E sorrido pensando che da anziana sarò così, gesto dell'ombrello compreso.