Era bella lo stesso



-Non sono venuta martedì perché ho portato mia figlia a ritirare gli esami che ha fatto…
-Quali esami?
-Gli esami per la familiarità al cancro.
-…tua figlia ha avuto un tumore?
-Sì, all’utero. Dapprima si pensava fossero dei problemi intestinali poi si è scoperta la massa che premeva sull’intestino, era un carcinoma. Ha dovuto togliere tutto, per fortuna non aveva intaccato niente altro, pareva.
-Ma tua figlia è così giovane…
-Eh, sì. Ma queste cose non guardano in faccia nessuno e nemmeno l’età. Ho fatto l’infermiera una vita e ne ho viste di cotte e di crude.
Mi sono sempre rifiutata di stare a pediatria però, non ce la facevo proprio. Mi sono occupata tanto di anziani.
-Ora come sta?
-Bene, sì, bene. Sono passati 4 anni, fa tutti i controlli necessari. Questo era un esame per vedere se ci fosse familiarità, sai ho un’altra figlia più piccola. Giusto per fare della prevenzione in più, perché escludere non si può nulla nella vita.
Era tutto a posto.
-Ha fatto della chemioterapia? Ha avuto controindicazioni?
-Sì, qualche ciclo preventivo. Anche se l’ha presa bene, solo come avesse l’influenza, le sono caduti i capelli poverina.
Andavo tutte le mattine a rifarle il letto non appena si alzava, andavo subito perché volevo guardare il cuscino prima di lei e togliere i capelli caduti con la spazzola appiccicosa, non volevo che li vedesse lì, morti.
Quando tornava dal bagno non si accorgeva di nulla e così siamo andate avanti, giorno dopo giorno. Poi ha messo un fazzoletto, ma stava bene.
Era bella lo stesso.
-Lo immagino, anche ora è bellissima.
Dopo questa ultima frase mi sono chiusa in un silenzio bagnato da lacrime che non dovevano uscire, ho faticato a riprendere il mio lavoro, ho smadonnato dentro inutilmente, ho sentito tutti i dolori di questa donna.
E sono andata a prendere mia figlia a scuola sentendomi una madre fortunata.

Prima di lanciarci in giochini virtuali sulla sensibilizzazione del cancro al seno o altro postando frasi assurde o ridicole nelle nostre bacheche,  proviamo a metterci nei panni di una donna che ha appena scoperto di avere un tumore all’utero, oppure nei panni di una donna che ha appena subito mastectomia.
Provate a dirle che quelle frasi stupide, che banalizzano e ridicolizzano una tragedia, sono per la “sensibilizzazione al problema”.
Ci sono tanti modi più dignitosi per fare del bene, per esempio esortando alla prevenzione, che vuol dire tante cose: sana alimentazione sport, vita il più possibile sana. 
O donando per la ricerca. 
Non certo scherzandoci su con gli amici di Facebook, tra mutande rosse, unicorni con i brillantini e quant’altro di stupido e inutile.