"Cataprasime" al volante


Poco fa ho visto una 126. 
Una 126 vi rendete conto?? 
Penso andasse a carbonfossile. Era quel beige con una punta di gioioso giallo ocra che la faceva sembrare uno stronzo di bimbo che mangia pappine, ma vagante.
La targa era incisa a mano su stele nera, in stile egizio. Il servosterzo andava con le fruste, le candele erano in paraffina, i sedili in pelle di mammuth, il clacson suonava Wagner, i cavalli erano veri, le ruote appena presa erano quadrate poi con le ere si son smussate. Vanno cambiate direttamente in cava ma sono eterne. Pendeva dallo specchietto retrovisore un santino raffigurante Anita Garibaldi con la scritta "guida con prudenza".
La Signora colorata che la guidava aveva più anni dell'uomo mascherato ed era perfettamente in sintonia col reperto semovente. Anche la guida era rupestre, come se portasse un calesse a spasso in centro strada. Ho avuto un attimo di esitazione prima di amarla alla follia, in bilico tra il falciarla con una gru ed offrirle il caffè. 
La scena è spesso quella. Procedi dietro una vettura tranquilla e ti rendi conto che barcolla, zigzaga, sbanda. A bordo, puoi starne certa, c'è un individuo dotato di cappello. 
Ma non un cappello qualunque, un vero cappello, solitamente in feltro verde o marrone, se è una donna è variopinto ed eccessivo.
Tu smadonni alla grande e cominci le novene. 
Una domanda iniziale te la fai ed è: Perché?
Non mi direte mica che chi usa il cappello di norma non sappia guidare vero? Troppo semplicistico e banale. Uso un variegato numero di cappelli di ogni foggia, oltretutto vi smentisco subito, guido pure i trattori e guido bene, mi dicono.
La risposta quindi risiede altrove ed è scientifica e serissima.
Il cappello ottunde. Indossato da certi individui predisposti all'ottundimento, addormenta alcuni neuroni, presumibilmente per pressione. 
Si siedono e si prendono un grappino alla pera.
Il proprietario di essi quindi una volta entrato in macchina, col calore dell'abitacolo e l'ottundimento, non capisce più una mazza e comincia una serie di performance degne di chi fa del rally da anni e anni. 
Solo che di solito il tutto con una lentezza esasperante, che è pure fuorviante per i poveri pedoni che rischiano la morte certa seppur sopra ai marciapiedi.
Altra peculiarità da non sottovalutare è la faccia da ebete del proprietario del cappello suindicato, se è donna di solito sfodera un sorriso smagliante col rossetto rosso anche sui denti e gli occhi persi. 
Modello confusa e felice.
Poco importerà se il resto della popolazione ne verrà fuori contusa ed infelice.
Loro esisteranno sempre, finchè qualche buon Cristo non leverà loro la possibilità di scarrozzare la loro bella 126 cacca di bimbo per le strade delle città dello stivale.