Sorelle si nasce


Stanotte mi tenevi la mano.
Eri tu, sentivo che eri tu.
Riconoscerei la tua mano al buio.
Era piccola e morbida, forse ancora bambina, quando mi prendevi e mi portavi a giocare.
Ricordo i nostri vestiti sporchi e le risate, i tuoi denti storti che poi hanno messo in riga, i tuoi capelli mossi, bellissimi, che amavo.
Correvamo, eravamo felici e tutto questo ci bastava.
Allora non lo sapevo ma mi hai regalato i più bei momenti della mia vita,
quelli in cui i pensieri ancora non esistevano e senza saperlo si viveva l’attimo, più che mai.
Sorelle si nasce.
È come avere degli eterni alleati che muti ti staranno a fianco tutta la vita, in tutti i momenti.
Hai vissuto le mie gioie, ti ridevano gli occhi e lo sapevo che eri felice per me.
La felicità vera, quella che non nasconde invidie.
Abbiamo pianto tante volte, quando ci sono volati gli amori e gli affetti, ci siamo strette in abbracci caldi e curativi.
Ci siamo amate, sigillando patti senza nemmeno proferire parola.
Non serviva.
E stanotte eri tu, sei arrivata mentre sognavo un serpente che tentava di mordermi.
Avevo paura e tu mi hai preso la mano, mi sono calmata come fanno i bambini cullati in una notte di incubi.
Lo so, il tuo corpo è altrove e la tua essenza arriva come il vento di primavera.
Tiepido e profumato.
Quando lo sento arrivare mi si riempie il cuore della tua presenza, non mi sento più sola.
E non ho più paura.