Devi ancora capire chi è



E’ nella non consuetudine che trovi mancanze.
Nell’abitudine che ti crolla, che senti l’eco dei tuoi sospiri. 
Come se dall’altra parte di te non ci fosse nessuno. E non c’è.
E chi si annoia solcando i giorni insieme a chi si è scelto, ha scelto male o ha cambiato vele.
E a chi ha bisogno di altre spiagge e di altro mare direi che la sabbia è sempre sabbia ed il mare è sempre fatto di acqua salata, come le lacrime. 
Sempre le stesse,  acqua salata e dolore, acqua salata e gioia.
E direi anche che ad incontrarsi davvero ci vogliono a volte molte vite, e che si devono vivere tutte rubando sorrisi e non persone a te non destinate. E che a rubare si commette un crimine contro se stessi.
E direi che se non ti basta ciò che hai non ti basterà mai niente, guarderai tutto volendo vedere con occhi cangianti ma poi vedrai solo altri toni di grigio, mediocri sensazioni vivranno al posto di sincere emozioni.
E non ti basterà nemmeno vedere la luna piena e la sua bellissima luce argentata, non ti basteranno i giochi del sole con le onde e nemmeno lo sguardo di te bambina.
E non ti sazierai che del cibo e del vino migliore, denigrando il pane e l’acqua da cui vieni.
Non sarai più tu, non ti riconoscerai tra una folla di due persone.
E forse quel tu devi ancora capire chi è.