Il Don Chisciotte che è in noi



Don Chisciotte in sella a Ronzinante, inseguitore di cause perse, detentore di principi cavallereschi vetusti, impolverati.
Se non ci fossi ogni ideale si perderebbe nelle pieghe dell’amara speranza, se non lottassi lancia in resta scagliandoti contro giganti immaginati resterebbe solo l’amico immaginario che ognuno di noi ha.
Solo Sancho ti serviva fedele sapendo di avere un padrone assai matto ma buono, uomo d’altri tempi, servo a sua volta di un amore strampalato e immaginato pure quello.
Metafora di vita quotidiana, i difensori delle cause perse sanno di bellezza e d’ingenuità.
Li amo nella loro purezza, li difenderò sempre.
Poco importa se il loro tempo lo impiegheranno per salvare il lichene d’Islanda o per aiutare un conoscente che gioca d’azzardo, loro ce l’avranno messa tutta, noi ce ne siamo fregati se il lichene si estingueva o il giocatore azzardava la vita sua e dei suoi cari comunque.
Ed è proprio in queste piccole ma grandi cose che vince la sua battaglia, essa non reclama vittoria ma lotta, essa non viene mossa per esiti positivi ma per una sete di giustizia di cui si fa promotore.
Don Chisciotte salva ma non permette di essere salvato, paladino degli altri non di se stesso.
Non si cura dei suoi problemi, il modo per curarsi lo trova curando.
Volontario d’altri tempi ma di un mondo che si dirama dalla linea comune e finisce in piccole venuzze che vanno a perdersi come un ramo rinsecchito.
Lui è là tra le venuzze, a perdersi.
La vera emorragia è sanata a monte da molti operosi fautori che fanno del loro meglio e che organizzati svolgono un lavoro preciso e inappuntabile, o almeno ci provano.
Delle venuzze a perdere non se ne occupa nessuno, se non lui.
Ma ogni piccolo capillare è importante ogni piccolo rivolo di sangue che scorre ha un significato e si ha il dovere di non farlo smettere di scorrere.
Fossimo tutti un po’ Don Chisciotte nell’animo forse ci sarebbe meno aridità e più vita anche nelle diramazioni nascoste, o che vedono tutti senza darci importanza.
Qualche causa persa che aiutasse il nostro ego a distaccarsi un poco da se stesso, occupandosi di qualcosa che finalmente non è cibo per lui ma alimenta qualcun altro.
A meno che non si sia una causa persa.